Delegazione di Pagamento
La Delegazione di pagamento viene incontro alle esigenze di
quanti hanno bisogno di un prestito ma hanno già in
corso una cessione del quinto dello stipendio - artt. 1260 e successivi (cessione
del credito) e dagli artt. 1268 e successivi (delegazione) del Codice Civile.
Si tratta di un prestito che offre le stesse garanzie della cessione del
quinto (tasso fisso, ritenuta in busta paga, ecc.) e che permette di disporre di un'ulteriore somma per far fronte a spese
impreviste o per realizzare un progetto che non può aspettare.
Lo strumento della delegazione di pagamento permette in certi casi di
aggiungere ai prestiti in corso (una cessione + una delegazione) una ulteriore trattenuta sullo stipendio, fino al 50%
dello stipendio netto mensile.
Il prestito è concedibile a tutti i dipendenti statali, pubblici e privati
con assunzione a tempo indeterminato.
La Delegazione di pagamento formalmente è un prestito personale a tasso fisso
con trattenuta su busta paga, assimilabile alla cessione del quinto dello
stipendio che la integra e come per la cessione, non essendo un prestito
finalizzato all'acquisto di un bene, non necessita da parte
del richiedente dichiarazione attestante la finalità.
Tale tipologia di finanziamento è nata dall'esigenza dei lavoratori
dipendenti che, non potendo avere per legge due trattenute per cessione del
quinto dello stipendio, ricorrono ad un ulteriore
prestito, integrativo alla cessione. La sempre più crescente richiesta dei
lavoratori dipendenti ad accedere ad una forma di
finanziamento integrativo alla già regolamentata cessione (vedi art. 58
D.P.R. 180/50 ... il dipendente ha facoltà di “delegare” la propria
amministrazione al pagamento di quote fino alla metà del proprio
stipendio...) ha fatto sì che il Ministero del Tesoro emanasse
specifiche Circolari che ne regolamentassero i termini ed i criteri di
acquisizione, obbligando gli Istituti Finanziatori a stipulare delle
convenzioni con le varie Amministrazioni dello Stato. Anche gli Enti Pubblici
e privati, spesso richiedono la conclusione di convenzionichi
fa richiesta di prestito, è tenuta per legge ad
effettuare il versamento delle rate all'Istituto Finanziario, in seguito alla
notifica di un contratto per Cessione del Quinto stipulato dal lavoratore; la
notifica avviene a mezzo raccomandata o con atto del tribunale.
Le Circolari del Ministero del Tesoro hanno provveduto
a regolamentare la delegazione per il settore Ministeriale e di fatto
anche per quello pubblico e privato. Le suddette circolari sanciscono
l'esclusione delle deleghe in terzo debito a dipendenti appartenenti
all'Amministrazione dello Stato, prevedendo la cessione integrata da una sola
delegazione di pagamento: fatta eccezione per quei soli casi in cui vi siano
pignoramenti in ammortamento o alimenti dovuti per legge.
Mentre la cessione del quinto è garantita dalla legge e quindi risulta essere un diritto del lavoratore, la delegazione
di pagamento necessita dell'autorizzazione dell'ATC che darà assenso alla
trattenuta e provvederà a versarla all'Istituto Finanziario. L' importo della rata non deve oltrepassare la metà dello
stipendio unitamente a cessioni od eventuali altri impegni presenti su busta
paga. In assenza di convenzioni che ne regolamentino
le procedure e i limiti, sarà l'amministrazione di appartenenza del
dipendente che, rifacendosi agli usi e/o normative interne, stabilirà
l'importo massimo cedibile per delegazione, mentre l'ammortamento del
prestito non dovrà oltrepassare i dieci anni, con durata variabile da 24,
36,48 sino a 120 mesi.
La Delegazione di Pagamento è disciplinata anzitutto dagli artt. 1269 e 1723
del Codice Civile.
Per richiedere il prestito è necessario presentare i seguenti documenti:
- documento d'identità
- codice fiscale
- ultimo mod. CUD
- copia ultime 2 busta paga
- certificato di stipendio
Il prestito è erogabile anche in caso
di pregressi disguidi, mancati pagamenti di rate
altri prestiti o protesti.
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